venerdì 17 ottobre 2008

la teoria dei molti mondi

Esistono più mondi?
io penso di si...

Da un intervista a Lev Vaidman:

La Teoria dei Molti Mondi non è nuova, il primo a introdurla fu Hugh Everett nel 1957. Ma la sua popolarità tra i fisici
sta crescendo solo di recente. Forse è bene ricordare ai lettori di cosa parliamo. Cosa si intende con Many-Worlds
Interpretation (MWI)?
Lev Vaidman: Si intende una teoria fisica, in grado di dare spiegazione della nostra esperienza con un formalismo
matematico molto "economico" ed elegante, che non cambia le leggi di base della meccanica quantistica.
L'idea che sta alla base è quella dell'esistenza di miriadi di mondi nell'Universo in aggiunta al mondo che percepiamo.
Questi mondi prendono inizio ogni volta che avviene un esperimento quantistico, in un laboratorio di fisica come nella
vita di tutti i giorni. L'esperimento, ad esempio lo sfarfallio incerto di una luce al neon, ha diversi risultati possibili, la cui
probabilità si dice non-zero.
Noi ci accorgiamo unicamente del verificarsi di uno dei risultati possibili, quello che si avvera nel mondo che osserviamo
(la luce si accende in un determinato momento), ma secondo la MWI tutti i risultati possibili si realizzano, ognuno in un
mondo differente.
In tal senso questa interpretazione della meccanica quantistica si può dividere in due parti: una teoria matematica rigorosa
e una spiegazione delle nostre esperienze alla luce di questa teoria e in correlazione con il concetto di stato quantico
dell'Universo, ossia della funzione d'onda che lo descrive.


**Avrei dovuto studiare fisica quantistica**

1 commento:

Alessandra ha detto...

senti... sti mondi saranno pure tanti.. ma io capito sempre (o quasi) in quello sfigato!
;)